
GRAFFITI POP – A SAN FRANCISCO LA RETROSPETTIVA DI KEITH HARING, TRA OMINI COLORATI CHE DENUNCIANO DANZANDO, MURALES FALLICI, AUTORITRATTI E OMAGGI AGLI AMICI WARHOL E BASQUIAT
[ Keith Haring: The Political Line, 8 Novembre 2014- 16 febbrario 2015 ~ De Young Museum, San Francisco ]
Da vent’anni la “west coast” non gli dedicava una grande mostra. Il suo stile è celebrato per la sua radicale semplicità, sebbene i suoi messaggi siano ben più complessi. Le sue opere ci sono familiari perché lui le sparse dappertutto, per renderle accessibili a tutti…
La street art di Haring era ispirata dall’attivismo sociale e dalla sua forte identità. Negli anni ’80 si dichiarò apertamente gay e morì di AIDS nel 1990, a soli 31 anni. Lavorò molto a New York ma aveva un legame particolare con la città di San Francisco, culla della liberazione sessuale. In mostra ci sono 130 opere, tra pitture, sculture e graffiti, tutte che esplorano la sua risposta al nucleare, alla disuguaglianza razziale, agli eccessi del capitalismo, al degrado ambientale. Altre si occupano di temi più personali.
L’arte di Keith Haring affronta tematiche serie e profonde che si contrappongono alla semplicità di queste simpatiche figure, in un continuo movimento: omini e strane creature danzano lasciandoci una sensazione di amara leggerezza.
Il tratto di questo artista è inconfondibile, il ritmo che dà vita alle sue opere è una danza tra le forme primitive e i colori puri. Una linea essenziale.

Keith Haring
Un segno grafico, quello di Haring, che trasforma semplici linee in icone universali, capaci di veicolare messaggi chiari, diretti, di immediata comprensione.
Come avviene nel dipinto a Pisa (Tutto Mondo, foto di sopra): un vero inno alla solidarietà e all’amore reciproco. Le trenta figure nascono dal basso e crescono in un turbinio di colori verso la vetta del murale, un delfino, simbolo del rispetto per la natura. Una forbice umana che taglia il serpente come segno di una collaborazione per un futuro migliore.
Questa denuncia sociale, vissuta ed esibita nelle performance pubbliche racchiude anche un dramma personale: in Keith Haring, infatti, esistono nello stesso momento i colori della gioia e il terrore della malattia. La speranza per la vita e la ferocia della morte che incombe.
Fonte: http://www.theguardian.com/artanddesign/2014/nov/11/keith-haring-review-the-political-side-of-a-pop-art-legend